Navigazione a vela con cattivo tempo

NON C’E’ IL DUE ……SENZA IL TRE …………. SPERIAMO DI NO

Sabato 4 luglio,al termine della Lario Vele, a Bellano, in concomitanza con un violentissimo temporale (La famosa Bergamasca)sono scesi dalla montagna circa 40 nodi e piu’ di vento. Poiche’ non e’ la prima volta che mi accade di trovarmi in una simile situazione (Menaggino di qualche anno fa) ho deciso di trarre alcune conclusioni in tema di sicurezza per tutti noi.

COSA SONO 40 NODI E PIU’ DI VENTO

Per capire cosa sono 40 nodi e piu’ di vento non occorre l’anemometro. Se camminate a gambe e braccia aperte, perchè contrariamente non riuscite a stare in piedi, vi trovate di fronte a 40 nodi e piu’ di vento. Fino a 30 nodi si riesce ancora a camminare normalmente oltre no.

IL LAGO E’ MOLTO PIU’ PERICOLOSO DEL MARE

Con burrasca in mare le barche possono prendere il largo. Al lago purtroppo no. Occorre quindi tenere duro e cercare di scarrocciare il meno possibile altrimenti si finisce in costa.

PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE

Mi sembra la cosa piu’ ovvia del mondo. Nel nostro caso significa avere il coraggio di abbandonare la regata e scappare a riva il piu’ velocemente possibile. Lo stesso coraggio dovrebbe averlo il comitato di regata annullando la regata.

LO SBAGLIO CHE FANNO IN MOLTI

Molti equipaggi al sopraggiungere del temporale ammainano tutte le vele ed attaccano il motore.

IL MOTORE

Il motore del Fun e’ un misero 3,5 cavalli con appena uno o due litri di benzina molto spesso a gambo corto.

Con 40 nodi di vento se accendete il motore sicuramente non risalite il temporale,forse restate fermi dove siete mentre, nel migliore dei casi, riducete lo scarroccio ma nulla di piu’.

Dopo circa un’ora finite la benzina,magari prima di un’ora vi si ferma accidentalmente il motore che non riparte.Se cosi’ e’ vi trovate in mezzo al temporale privi di potenza per contrastare il vento e le onde che incombono.

Con 40 nodi di vento e’ impossibile spostarsi dal pozzetto e fare qualsiasi cosa. Dovete restare il piu’ attaccati possibile alle draglie. Noi in una straorzata abbiamo messo le crocette in acqua. Per fortuna siamo rimasti aggrappati alle draglie. Per queste ragioni e’ impossibile rifare il pieno al motore.

A causa di ciò finita la benzina nel serbatoio non possiamo fare piu’ nulla.

Il mio primo consiglio quindi e’ quello di stivare sempre il motore con il pieno di benzina.

Nel nostro caso nel motore avevamo solo mezzo litro di benzina utile per pochi minuti di navigazione.

L’unica fortuna e’ che di solito, i temporali estivi, durano massimo un’ora per cui solitamente la benzina del motore risulta sufficiente.

LA RANDA DEL FUN

La cosa migliore da fare in caso di tempesta e’ di procedere a vela e motore.

Purtroppo il Fun, come molte barche da regata di piccole dimensioni, non prevede la possibilita’ di terzarolare la randa.

Trovo questa cosa molto pericolosa anche con solo 20 25 nodi di vento, in quanto in strambata il volantista distratto finisce all’ospedale. Come sapete tutti,con vento forte, il sottoscritto, volantista dell’Olmetto, indossa l’elmetto.

Di solito le barche da crociera dispongono di due mani di terzaroli. Sul mio vecchio Comet 700 ne avevo fatta montare addirittura una terza che mi e’ servita proprio al lago con vento cattivo da nord.

LA RANDA DI KAPPA

Domenica 5 luglio mi sono subito inventato una randa di kappa per l’Olmetto in quanto la ritengo fondamentale.Ho rovistato nel box di casa ed ho riesumato una vecchia randa dello Zef del mio buon papa’ che ritengo vada alla perfezione.

Come randa di Kappa quindi va bene qualsiasi vecchia randa di qualche vecchia deriva tipo Flyng Junior, 420, Vaurien eccetera.

L’unico dubbio che ho e’ che, con 40 nodi di vento, possa andare in mille pezzi.

IL FIOCCO DA TEMPESTA

Tra le dotazioni di sicurezza del Fun esiste il fiocco da tempesta.

Non ho mai provato a montare sull’Olmetto il fiocco da tempesta.

Aperto il fiocco mi sono accorto che mancavano i garrocci per armarlo allo strallo di prua, mancavano le scotte per fissarlo alla Taking line.

A questo punto ho preferito soprassedere in quanto gli esperimenti vanno fatti a boccie ferme.

Il mio unico pensiero era e rimane il pericolo dell’uomo a mare per cui nessuna operazione a prua.

Il pozzetto e’ il luogo piu’ sicuro.

Personalmente preferisco la randa di Kappa, come hanno tutti i navigatori oceanici, per i seguenti motivi:

Per armare il fiocco occorre andare a prua e con vento forte il prodiere puo’ finire in acqua;la straorza e’ sempre in agguato.

Il fiocco e’ puggero mentre la randa e’ orziera. Navigando con solo fiocco in condizioni normali mi sono accorto che la barca si mette all’orza solo dopo aver preso molto abbrivio. Con tempesta non so come possa comportarsi. Meglio sarebbe randa di kappa e fiocchetto da tempesta.

NON FARE FRA 5 MINUTI QUELLO CHE PUOI FARE ORA

Spessissimo per stanchezza si rimanda un’ operazione come ad esempio quella di montare il motore oppure di ammainare le vele.Molte volte un membro dell’equipaggio propone di montare subito il motore ma si sente rispondere dagli altri membri che non e’ il caso.

Nel nostro caso siamo riusciti ad ammainare il genoa 30 secondi prima dell’inferno.

IL FUN DI POPPA

Con il fiocchetto da tempesta, con il motore, o a secco di vele il Fun puo’ allontanarsi dal temporale scappando di poppa o al gran lasco.

Ecco gli inconvenienti di tale scelta:

Il primo pericolo e’ che si perde acqua e prima o poi il lago finisce.

Il secondo grosso potenziale pericolo deriva dalle onde di poppa che si infrangono sulla barca.

Il nostro Fun e’ sprovvisto di specchio di poppa ed ogni onda di poppa presa senza adeguata velocita’ puo’ rischiare di riversarsi in pozzetto.

Dopo due onde la barca si riempie di acqua. Se non ci credete provate ad andare a marcia indietro a motore solo con un po di onda,immediatamente vi ritrovate con i piedi a mollo.

I RAZZI DI SOCCORSO ………. (MEGLIO LA RANDA DI KAPPA)

Tutte le barche sono munite di razzi di soccorso. Purtroppo nessuno sa mai dove si trovano e nessuno ha mai provato ad usarli. In Lega Navale consigliano di provare ad utilizzare i razzi scaduti durante le feste di Capodanno.Secondo me e’ un ottimo consiglio.

I razzi segnalano la nostra posizione pero’ durano poco in cielo. Una randa di kappa segnala meglio la posizione della barca rispetto ai razzi. E’ impossibile perderla di vista anche verso le 20 di sera quando incomincia a scurirsi. Se i soccorsi sanno dove sei prima, o poi, ti vengono a recuperare.

CINTURE DI SICUREZZA E UOMO A MARE

Non so come mai pero’ il problema dell’uomo a mare viene completamente ignorato da noi regatanti.

Confidiamo nel soccorso del gommone e non ci preoccupiamo minimamente del problema.

Vi posso assicurare al 100% che, nella nostra avventura di sabato, se un membro dell’equipaggio fosse caduto in acqua sarebbe stato impossibile recuperarlo.

La barca era completamente ingovernabile e procedeva tra le onde al lasco (grazie alla randa issata) con il timone completamente all’orza per mantenere un minimo di prua al vento.

Nessuno di noi ha le cinture di sicurezza. Le cinture di sicurezza una volta acquistate vanno numerate e messe a misura per ogni membro dell’equipaggio. E’ impensabile durante una tempesta tirare fuori le cinture di sicurezza dal sacchetto di “Osculati” ed indossarle facendo le debite regolazioni con la barca completamente sbandata.

MAGLIONI E CERATE

Il 4 di luglio con 30 gradi di temperatura nessuno di noi aveva portato la cerata anche per risparmiare peso in regata.

Dopo e’ servita.

MEGLIO DUE UOMINI AL CALDO CHE QUATTRO CONGELATI

Nelle condizioni in cui ci siamo trovati due persone in coperta erano piu’ che sufficienti a gestire la situazione. E’ inutile patire il freddo in quattro. Meglio due uomini in coperta e due sottocoperta al caldo pronti alla sostutizione.

VIETATO FAR CAPIRE AGLI ALTRI CHE LA FIFA FA 90

Anche se dopo un po ti assale la paura (il temporale e’ durato piu’ di un’ora) devi far finta di niente per il bene comune.

La notte successiva mi sono svegliato dalle 3 alle 5 pensando all’accaduto.

Anche gli altri non hanno passato sonni proprio tranquilli.

Un po’ ci pensi.

L’ANCORA GALLEGGIANTE

Se ti trovi in mezzo al lago senza propulsione (tipo turacciolo) e vuoi mettere la prua della barca alle onde puoi inventarti un’ancora galleggiante con una cima piuttosto lunga e un po di cose da legarci all’estremita’(parabordi, sacchi delle vele,borse ecc.).

Cosi facendo si dovrebbe tenere la prua al vento e si dovrebbe scarrocciare di meno.

LA MIGLIORE POMPA DI SENTINA E’ UN UOMO SPAVENTATO CON UN SECCHIO IN MANO.

Se la barca imbarca acqua la migliore pompa di sentina e’ un uomo spaventato con un secchio in mano. Portate sempre con voi in barca un secchio che,tra le altre cose, serve anche alle gentili prodiere e/o volantiste come toilette.

TUTTE LE BARCHE SONO UGUALI DI FRONTE ALLA TEMPESTA

La tempesta non evita le barche da regata perche’ sono sprovviste di terzaroli, randa di kappa,cinture di sicurezza ecc.

LA TROMBA D’ARIA

In 40 anni di vela ne ho vista solamente una. Per fortuna il grosso della tromba d’aria era gia’ passato da dieci minuti quando ci ha raggiunti.

Anche se molto rare le trombe d’aria esistono;meglio scappare prima.

NON AGIRE MAI DI IMPULSO. PRIMA PENSARE………… POI AGIRE

Sembra la cosa piu’ ovvia di questo mondo ma cosi’ non e’. La paura ci fa perdere la ragione.

Un ringraziamento al comitato di regata che con il gommone del circolo ci ha rimorchiato nel porto di Dervio.

La prossima volta pero’ vi consiglio di indossare il salvagente.

IL MIO ISTRUTTORE DELLA LEGA NAVALE

Ezio, il mio istruttore della Lega Navale, asseriva sempre che piu’ un equipaggio ha paura del mare meno pericoli corre in quanto e’ attento ad ogni dettaglio in tema di sicurezza.

Sovente gli equipaggi alle prime esperienze subiscono in mare meno incidenti rispetto ad equipaggi piu’ esperti in quanto piu’ premurosi in tutto.

Data la sua esperienza io ci credo. Nelle bocche con Mistral ha fatto i 360 gradi.

Toccare le crocette in acqua per lui e’ come bagnarsi i gomiti.

L’ULTIMA SPIAGGIA

Se la barca, malgrado tutti i tentativi, sta per finire in costa ricordatevi che puo’ esistere un’ultima possibilita’ per evitare il peggio.

Di cosa si tratta ?

Ve lo dico quando ci vediamo alla prossima regata.

NAVIGAZIONE A VELA CON CATTIVO TEMPO

Tutto quanto riportato dal sottoscritto in queste poche righe lo potete trovare su un bellissimo libro denominato “NAVIGAZIONE A VELA CON CATTIVO TEMPO”.

Ve ne consiglio la lettura.

CONCLUSIONI

Per le prossime regate l’Olmetto avra’ una randa nuova.Quella vecchia non c’e’ piu’.

“Ilmare e la navigazione ci regalano continuamente emozioni straordinarie, emozioni fatte di gioie dopo le privazioni,le sofferenze e le incertezze dei momenti difficili. Per arrivare a queste emozioni non c’e’ bisogno di arrivare a Capo Horn: sono le stesse emozioni che provavo da bambino quando riuscivo ad attraversare il lago e ad arrivare anche se c’era un brutto temporale …..

Tutti possono cercarle e provarle perche’ non importa l’entita’ dell’impresa

”.

by “Giovanni Soldini”.

Born to sail ………. Forced to work

Massimo Bonifaccio

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